Fallo

La vita mai grandi cose m’ha donato,
anzi, tolto m’ha gl’affetti desiderati
fors’anco  perch’io l’ho mal cercati
o  che in altri è sentimento andato.

Sotto quel tetto tanti ne crescemmo,
mai in diverbio o discrepanza fummo;
sol quando spiccammo volo in altrui
loco lo bene scordammo nostro per l’altrui.

A te son grato d’avere alla mia mente
ridonato il senso che credevo andato,
certo che face sia eternamente
ricredomi  di  quanto avea pensato.

Allor ch’attenta fosti al mio dolore
le guance mi pervase grande calore:
Il sangue pulsò forte nelle vene
quando mi mostrasti il tuo gran bene.

Tal sentimento avverte sol chi ama,
chi di benevolenza ha sete e cura
e, mai, in cuor suo ordito ha trama
di rendere a alcun la vita dura.

Qual dono fosse bello più che mai
il comparir dinnanzi a Chi non è
ed in ginocchio dire: Mamma,ormai,
il bene che ci hai dato tutto c’è.

Se non te, che d’opera riparatrice
sei la più saggia, nessuno puote
risanar sì grande fallo chè,noi, si dice
ma dall’accostare il ben siam teste vuote.

A te, l’arduo compito è affidato
che ancora giovinetta ci hai vegliato;
per noi hai rinunciato  parte di tua vita
ma l’opera tua non è ancor finita.