Ho disteso le mie esauste membra...

Ho disteso le mie esauste membra,
finalmente dopo un dì turbinoso,
ospite obbligato del grato giaciglio,
avvolto nelle confortevoli coperte
ho poggiato la testa
sul morbido guanciale,
e con le ali dell’immaginazione,
sostenuto dal volante Hermes,
messaggero grato,
ho trasmigrato i miei pensieri
verso di te,
o dolce desiderio mio,
demone in tal misura anelato,
già tanto sospirato,
da molto tempo atteso,
per alleviare i miei dolori,
la mia tristezza,
la mia passionalità,
i miei bollenti soffi vitali.
Ma tu sorda sei
ai miei richiami,
non ascolti,
non senti
la sofferenza che è in me.