Il libro della vita.

Se ci fosse un modo
per rubar la penna
a chi scrive le nostre vite,
quanto lo farei, anima mia,
ma ancor più dura
è la realtà quando
c'accorgiamo che
è la nostra mano
a muoversi sul foglio,
che ogni azione
è frutto di un nostro
errore, piccolo,
ma pungente
come una spina.
Vorrei ogni tanto
cancellare quelle frasi
che descrivono
le mie mancanze,
quei discorsi
che riempiono
le pagine di quei giorni
felici, ma tristi
nel loro seguito,
ma non esiste rimedio
per queste sbavature.
Ho creduto
che quella mano
invisibile fosse
benevola,
ma non avevo
fatto i conti
coi tuoi occhi,
che leggevano,
e tristi si chiudevano
per non leggere ancora.