Il sogno premonitore

Ero un navigante solitario disperso sul mare tempestoso della vita.
Alla deriva senza una meta, circondato dal buio della notte.
Poi in alto nel cielo una stella mi indicò la via della salvezza.
Seguendo l’astro lucente intravidi la sagoma di un’isola.

Sbarcai e l’aria era invasa dal profumo di mille fiori.
Il canto degli uccelli cullava le mie orecchie.
Il rombo di una cascata mi indicò la via,
mi inoltrai nella lussureggiante foresta.

Un sentiero mi condusse al cospetto di un antico tempio.
Entrando mi ritrovai in una lunga sala.
La luce della mia stella penetrava dall’alto,
illuminando una statua dalle fattezze femminili.
Mi avvicinai e rimasi estasiato dalla visione.

Un candido viso coronato da chioma corvina,
penetranti occhi celesti mi fissavano,
infondendomi un grande senso di pace.
Mi parlò, parole che non ricordo,
ma la sua voce raggiunse la mia anima.
E l'amore per lei traboccò dal mio cuore.

Nove anni sono passati da quel sogno.
Da allora attendo la sua comparsa,
il mio cuore sa, ella esiste davvero.
Il destino ci metterà sulla stessa strada.
Insieme, finché vorranno gli dei.

(Prima stesura del 17‐02‐2003)
Riscritta il 5‐05‐2011