Il viaggio di Aisha

La paura striscia lentamente, si cela
accostata ad un adolescente fragile.
Così inizia il mio viaggio, la mia fine
... da angelo spoglio di speranze.
Le mani si sfregano nervosamente
tra le certezze di un’umanità dissolta.
Le gambe tremano, si scagliano,
inseguono un varco tra gli sguardi.
La polvere si rialza tra i carnefici
e raggiunge in fretta il cielo.
Una corda stringe i polsi, poi le caviglie.
Urlo la pietà al vento, alla ragione,
al terreno che mi divora nell’ombra.
Cede lentamente la sete di giustizia.
Ne perdo il calore, l’immagine è sfocata.
Nella rabbia di mio padre... mi accascio.
Manca il respiro, l’agonia germoglia,
il cuore batte in un corpo debole,
la bimba si allontana dalla realtà
e sogna ancora nel fremito.
Aisha è rinata, si risveglia, sorride
... nel silenzio di una nuova vita.

Opera dedicata a Aisha Ibrahim Duhulow
Somalia. Aisha aveva solo 13 anni. E' stata uccisa lunedì 27 ottobre 2008  da un gruppo di 50 uomini che l’ha lapidata a morte all’interno di uno stadio della città meridionale di Chisimaio. Era stata stuprata da tre uomini e si era rivolta ai miliziani di “al Shabab” per ottenere giustizia. La sua denuncia aveva ottenuto come risultato l’arresto, l’accusa di adulterio e la lapidazione. Nessuno dei tre stupratori è stato arrestato.