In voce

Eppure ti attraverso
lentamente, incessante
dalle note lontane
dell’intimo rifugio.
Sono il carillon pieno di poesia
con la voce che svetta
il buio di stanze malinconiche.

Di idee platoniche e scintille
ci consumiamo
per impulso del volo
il sogno nei rami d’eucalipto
con l’ombra levigata
del quotidiano
frusciante come un passo.

Ci dice  ‐osate,
andiamo a riempire il mondo
di pretesti per battiti congiunti
e volti che si somigliano
eterni e giovani, in una tenerezza
di profumi effimeri.