Insegnami a colorare il cielo

Quante volte ho chiuso gli occhi
per cercare la tua mano
nell'assenza di respiri
delle mie notti senza quiete
e come neve a primavera
mi sono sciolto
in un calembour di lacrime
agli occhi del sole.

Quante volte ho invidiato
il brivido sfuggente
di un sorriso colto
dal giovane venditore di rose
mentre sfiorava la tua aurea
odorandone gli spasmi
ed io lontano
in punta di piedi
per non trasalire invano
ho trattenuto il fiato
per non disperderne la scia.

Quante volte ho scritto il tuo nome
nella mia mente
per non consumar le lettere
ed ho invocato Dio
urlando la mia rabbia al cielo
sulla copertina di un libro senza pagine.

Insegnami tu
a colorare il firmamento
prima che la nebbia
s'impadronisca dei miei occhi.