L'addio

La folla si accalca all’uscita, stipata, in un vociare inutile: sguardi, sospiri, sorrisi, saluti… Il giorno infine è arrivato: lo so, sarebbe stato più facile lasciarsi da estranei, perduti nell’egocentrismo di una vita perfetta come plastica, sterile per contratto. Ma se è finita ormai la strada, aver amato non è mai per nulla: tu eri l’improbabile, il caso, il dato che non era necessario: sei diventata lo splendente faro, il monito, la speranza disperata di felicità. Sorridi, hai capito: lo leggo nell’abisso nero dei tuoi occhi, nella tristezza malcelata che ieri ci ha unito. Non siamo soli: più sarà leggera la sete, se ti ricorderai; è stato così per me, e dentro me tu sarai, per sempre. Non piangerò: la vita non finisce, è appena nata.