L'eco degli applausi

Spremere seni

di corpi maturi

sul greto crepuscolare dei giorni

e avventare mani

su limoni indecisi

alla ricerca di lacrime

e sorgenti di estasi

su gocce di ricordi

che non placano la sete.

Solleticare l'impensato

dando un senso agli eufemismi

mentre il torchio si fa burro

e le labbra scivolano lente

sulla bocca impolverata

dalla morale e dagli affanni

e si scioglie

come cera

l'ultimo lume a mezzanotte.

Respirare come un mantra

l'insaziabile euforia

d'un cerino che s'accende

e la notte rende aurora

mentre fuori

sulle scale

urla il vento tra gli amplessi

e l'orgasmo che l'assale

non è che l'eco degli applausi.