L’ultima vendemmia

Maturano al sole
grappoli d’uve nobili
aspettando il contadino
il giorno propizio
all’attesa vendemmia.
Si preparano i tini
per accogliere l’uve
mentre l’aria trasmette
l’odore del mosto
in un profumo inebriante.
S’odono nell’aria
di primo mattino
i canti di giovani donne,
di bimbi che girano festanti
tra i filari ormai disadorni
di grappoli appena recisi.
Una gioia per tutto il paese,
dove voci d’altri tempi,
fanno immaginare vendemmie
con feste, canti e balli.
All’orizzonte bagliori di luce,
mentre il mosto nei tini
continua a inondare
inebrianti profumi.
Non è rimasto niente!
Il fuoco ha distrutto tutto;
alberi secolari, cespugli odorosi
e le umili case sparse
con le vigne piene di vita
e ceppi generosi
dopo la vendemmia.
L’ultima vendemmia
per il povero contadino,
anch’egli ormai distrutto,
raggiunto dalla disperazione,
il capo reclina sul petto
in un grido di rabbia e di morte!
Col tempo il mosto cambierà
ed il vino novello sui calici
saluterà l'ultima vendemmia!