La banalità del dolore

Aroma che non profuma
avvolge la tua spenta entrata
riflesso di quel che un bacio fa eri…
cenere sparsa in ogni angolo
della stanza unta in cui siedi…   I seni scarni reggono a stento
l’armatura sulla morbidezza
dello straccio infilzato
da sorde lame assassine
puntualmente, senza alcun sentore
frammenti sfregiati di quel
che a lor celi avidamente.   Io vorrei scaldare il tuo pallore
far riviverti
lo stupore del piacere
divenuto dolore
vedova prigione.