La discussione sul ponte

Io sto a sentirlo: ma lui, chi può dire
se lo vede sul serio, lì dov’era,
con le quattro Sorelle di ghisa, le spallette
sul buio del Naviglio? Ma sì, è buio,
i coni d’ombra oscillano, il respiro
del Naviglio interrato striscia d’ombra
sulle facciate livide, danneggia
i sopralzi, restaura i cornicioni
bassi di via Mulino delle Armi,
di via Senato, di dov’era il Tombone
di San Marco e nell’ombra, oltre i portoni,
sembra che il vede sollevi la sua groppa
consunta, i giardini fatti a pezzi
dal notaio, spianati dai bulldozer
dei monopoli… Io non gli chiedo di credere
ai miei poveri simboli, all’orrore
dell’ingiustizia anonima, più cieca,
più decorosa. Ma anche quei suoi giochi
con le ombre: e avere pietà
dei morti, sempre dei morti… Forse è questo
che dovrebbe sapere, se bisogna
vivere con i vivi o con i morti.