La fonte

Zampilla   Il liquido cristallo
Dall’antica fonte
È gelida neve disciolta
Fra pietre lise e muschio
La sua luce brilla e si espande
In mille scintille carpite
Ad un sole crudele   Zampilla   Nel molle meriggio
Della breve estate
Nell’incanto del bosco
delle fate si posa a sorpresa
una brezza che accarezza
timide foglie fra le fronde
con ali di farfalla   ho sete
molta sete   le mie ciglia fremono
a tutti quei bagliori
e m’incammino avida
come un neonato attaccato
al seno della madre
per suggere il più possibile
ma il fiato presto sfugge
quando deve bastare   Intorno   Le cicale recitano
La loro litania
Liete di quel presente
Senza alcun affanno
Se accetto il mio confine
Il poco diverrà tanto