La Preghiera dell'Orfanella

Quando ch'ancora il latte mi donava
persi l'aggrappo a lauta mammella
di quella nobile figura dolce e bella
che sopra al core suo mi dondolava.
Un dì, per smisurata malasorte
in fretta si partì per luminosa
via lasciandomi di nettere desiosa
alfin di Dio venire a maestose Porte.

Inver com me voleva ella restare
ma divin Forza al ciel la fa carpire
e a nulla valsero lo suo reagire
nè le suppliche mie per fer voltare.
Troppo piccina per attaccarmi a Te,
Madre Divina, che se possanz'avessi
avuto per' amor Tuo, e cogl'eccessi
pianti, per caritate,mi sarei gaudente.

Qual uccelletto io ancora implume
restar volevo nel mio caldo nido
ma lo destino tristo quant'infido
non volle lì mettessi le mie piume.
PregarTi,allora, Madonna, non potevo
chè ancor lo cervel mio non connetteva
nè la mia lingua verbo ancor diceva
nè di mie gambe passo alcun movevo.

Ma or che lo cervello s'è ingrandito
e lo cuor mio per malor si è spanso
e molto a ragionar riesco e penso
a questa preghiera l'ascolto Tuo invito:
Se darmi non vuoi ancor l'amata mamma
perchè poss'io toccarla e abbracciarla,
Se in Ciel vuoi Tu ancora trattenerla
privandomi ognora della mia fiamma

fa ch'io giunga almeno ai Tuoi piè santi,
fa che alla scala dell'empirio approdi,
lascia almeno lì che la mia mamma godi
e di sospiri la copri e di miei pianti