La scala

Le punte indisciplinate dei tuoi piedi danzanti
esploran sfiorandolo il gradino più avanti.
Con quel passo tentennante da bambino
affronti solerte nel buio il tuo cammino,
tastando con mano le tue paure,
seminate dalle mille disilluse avventure.
Sei sangue che si rispecchia nel color di occhi innaturali,
sei bolla di beltà sfuggita dall'intimità dei miei sovrani.
Confidavo nel tuo fiore sotto lo sguardo della Madre germogliato,
che amato e strangolato, poi sotto il sole estivo è qui seccato.
Vedevo nel tuo equilibrio di guerriera navigata,
la rotta fertile e saggia della mia rinascita annunciata.
Oggi son con te sui gradini della scala
e dono a braccia larghe la mia spinta per il volo senza ala.