Limiti

Compatta, umida, inquieta,
affondo nella tua sabbia,
estremo limite dell’essere mare,
prigioniero eterno delle maree.
Cullo ed attendo, scivolo,
assalto ed infine mi ripiego,
abbatto profili e colmo squarci,
rubo e rendo con ferocia,
coltre liquida e salata occupo
ogni spazio senza tempo,
riempio ogni anfratto,
nel gioco infinito
dell’ innalzare e discendere,
disposto dalle Lune.