Lontana madre

Un altro due novembre senza mai
il sorriso di un fiore sul tuo marmo
lontana madre decomposta ormai
nel fiume di memoria già in disarmo.

Il tempo eterna le sentenze crude
del palpito di un cuore in agonia
ricuce cura fa l’anestesia
trapianta e asporta da chirurgo rude.

E franto per congiungermi all’oblio
che ti nasconde madre, al guscio aspiro
della dimenticanza nel tuo stringermi

al sole nudo al bacio di un respiro
al bagno nel tuo pianto senza tingermi
di grigio e allo svanire in un fruscio.