N.A.

Donna dai lamenti notturni
che non si faranno poesia,
il petto aperto
alla fioritura del vento
e  lune nere inabissate negli occhi,
una radice di mandragora
ti ha portata alla vita,
nel  suo plenilunio triste
oltre il miraggio d'infanzia,
nel sepolcro della gioia .
L'intarsio di limpidi fuochi
nel tuo sguardo, nascosto al futuro,
e il varco selvatico
che fanno di te una gemella
identica come un celeste di mare
al suo cielo nel punto d'incontro,
sono qui, nel mio dire segreto.
Io ti cerco e ti nomino presente
nella nuova parola
che non potrai pronunciare,
e nei frantumi dello specchio
io guarderò brillare il mare
su cui navigheranno tutti i tuoi sogni.
La tua voce presentita
canterà con la mia,
e il tempo accanto al fiume
avrà un corso celato ed eterno.
Scuoterà la notte
il verso oscuro tra gli alberi come un vento,
dissipando le catene della lingua
e nessuno chiuderà le finestre
al canto di mille usignoli.

(per Nadia Anjuman )