Oh Fortuna

Ti ho incontrata 
oh Fortuna
in un giorno d’estate
ed ho messo al serraglio le labbra
per poterti assaporare ancora.

Ho visto
riflesso nei suoi occhi
il candore della sera
quando il tramonto non lasciava la mia pelle
e l’orizzonte era il suo sguardo accanto al mio.

Ti ho chiamata Amore
oh Fortuna
confondendo l’istante col per sempre
e mentre assaporavo l’assenzio
le desinenze s’inginocchiavano al verbo.

Non ho lapidi da svezzare
ma silenzi di foglie
su questi sepolcri imbiancati
in attesa d’un epitaffio d’autore.