Quell'anziana prostituta

 Oggi in quest’ultimo giorno dell’anno
del Signor duemila e diciotto non so perché
mi sei vecchia figura tornata in mente,
eran mi par gli anni sessanta, ricordo
che molto piacevi alla signora Gemma
la cara nonna di un mio caro amico:
ogni mattina questa alle dieci circa
da un balcone suo ti vedeva rincasare
verso quel portone all’angol di via Padova
con la via Mosso di Milano, non alta
eri e tracagnotta ma bello diceva quel tuo
portamento e le piaceva, le labbra rosse
forse eri sui quaranta poi un sentore forte
il tuo di pulito e un profumo da te captava
seppure  da lontano chissà perché speciale
e non sapeva per nulla il mestiere che facevi.
Poi morì quella Signora cara io pur ad abitar
andai fuor da  Milano, un dì per caso in un anno
da allora  a oggi più vicino  in  via San Gregorio
io su un tram verso Lambrate volto e tu sì tu
in quell’angol ferma della via, così ti riconobbi
e forse sui settanta quel mestier esercitavi
ancora e il tram pian piano lontano sferragliava
così le labbra tue di qual color non vidi, aperto
era un poco un finestrino e  giunger da giù
sentii come un profumo particolar special arcano e
un sentor di te della persona tua di un bel pulito
forte come un tempo lontan quel profumo sentì e
giudicò il sentor di te Gemma quella signora cara
lei ignara io che  conoscevo qual lavor  facevi!