Ronzini e stalloni

Sono amalgama di mani
quelle nuvole che scandiscono il cielo
spighe di grano e puledri
come fermagli di donna da accarezzare
mentre sale l'allegoria
tra il vigore delle viti
e cala il sipario
sulle uve rafferme.

Lo sguardo avvizzito
dell'abito vecchio
un'anta che cigola
mentre tenta l'affondo
un armadio richiuso
un pensiero defunto
e quel profumo di donna
che si spegne maldestro
sull'asola inerme
d'un ronzino assopito.

Chi spira di vento
e chi accende tempesta
la donna s'inventa
l'uomo s'arresta.

Sono amalgama di mani
quelle colline che accolgono il sole
e canuti cuscini di seta
su eremi di segatura
ma la notte cancella gli accenni
e anche il ronzino più inerte
nella notte
ritorna stallone