Sbriciolata la luce dai rami...

Sbriciolata la luce dai rami 
sulle poche ossature rimaste 
fiata l’odore della sera, illude 
che la notte ferita da una luna 
nuova farà pace con il giorno, 
che per stavolta sarà un lieto finire. 
Fermo, restando seminudo ai fianchi 
di lei che incurante riveste, tratteggia 
negli occhi l’azzurro, come in una buca 
muta trattiene il battito nell’epidermide. 

Fuori le corde vanno gli spasmi, 
gli affanni del non detto 
già e non ancora rivelato, 
avvinghiati agli stipiti 
simili a foglie vibrate 
dal vento.