Similitudini

Ma tu dov'eri quando
la città con i suoi muri di sale
scendeva giù
lungo la sera azzurra e 
l'aria si apriva nella
solitudine del porto,
io non ti conoscevo o meglio
non avevo incontrato 
l'ora che sosta rovesciata intorno
alle ciglia, ai natanti delle mani,
alle partenze.
Una memoria bianca
ingravida le notti e le sospende
in una bolla, il sentiero astrale
si apre verso un bordo
distante e qui, il rullio si ferma,
vastità marine s'intravedono
dietro la tua ombra.
Anche se
non mi avrai mai
ti regalerò l'ultimo barlume
della mia entità notturna,
la ribellione ordinata nella
composizione solenne del sonno,
quello che non si rivela se non
senza coscienza, il riflesso
intatto del protendersi
verso la similitudine 
senza sapere d'altro.