Sogno

Da bianchi davanzali
con un salto
m'involo
aggrappandomi a un'ala smeralda
di un cormorano veloce
lasciandomi dietro,
così,
labirinti oscuri
attraversati dai fiumi
della mia solitudine.

Già la notte si spoglia
del suo ultimo velo,
ad una ad una
le stelle tornano
ad alcove di miele.
E volteggio
e non v'è turbamento
danzando nell'aria
col mio cormorano.
E sorvolo mari color zafferano
e sfioro nubi come meringhe.

Sono coppa di cristallo
che accoglie bagliori
di un pulito mattino
ove s'annullano pensieri
e si leviga l'anima.

E vado più in alto,
e ancora più sù
e dietro a sipari
di seta pregiata
si perdono gli occhi
in onirci spazi
da dove non vorrei più tornare.
Dove
là solamente
ebbro di gioia,
il Cuore s'acquieta.