Sogno di te

Sogno di te che forse non esisti, Come tanti cristi: vite logorate da progetti. Semafori rossi in desolati incroci, verde smeraldo al centro di New York. Non so più in là che mi onora o insulta; un saturo catino allo scoperto ove ogni meschino butta quel che crede. Piove sul guanciale del mio letto monco e colgo sull’altro te, araba fenice; privata del dolore di una doglia, per l’intonare di un usignolo muto. Ma devo dormire anch’io anche quel poco. Con il tuo fuoco che fallace brucia anche una casa che disegno senza posa; chi smercia i sogni è chi non sa sognare e chi li compra lo fa anche sin troppo. La concretezza, lo sai, è solo il dubbio: l’anelito di questa tua esistenza, fragile embrione nel suo viaggio incerto.