Subsonica e morte.

Afosa giornata di Luglio.
Ascolto i Subsonica.

Alba scura;

e fuori il sole spacca la terra e la gente sbrocca.

Istantanee;
e gli alberi pietrificati,
e i gatti nelle cantine,
e quelli che si incontrano.

Eva incontra Eva;

Romano – Casacci – Di Leo lottano come dannati.
Sono tosti. Massicci. Fuori controllo. Caricano a testa bassa. Musica che spacca le lamiere. Un pazzesco volume di suono.

Come se;

le vibrazioni del mondo intero
convogliassero intorno a me
e d'un tratto

Colpo di pistola;

l'aria si apre
lascia passare le note
la batteria, il basso, la voce rabbiosa
sta giocandosi la sua migliore carta.
( mi infilo una pasta in bocca e do una golata al vino).

Amore sogna;

il mio vicino picchia sul muro e impreca.
Urla di finirla.
Che sono bastardo.
Ma io ho troppo vino nel sangue e non riesco ad alzarmi.

Nuova ossessione;

sono a terra. Il pavimento è freddo. Mi piego da un lato. Ho i brividi. La congela nella schiena. Vomito.

Strade;

nona traccia. Sto male. Il telefono squilla. Il cellulare squilla. Io sono a tocchi. Il mio sudore scende e bagna il pavimento.

Preso blu;

e scivolo in un oblio stupido.

Si innesca Sole silenzioso;

cerco di alzarmi. Il telefono continua a squillare. Mi trascino al divano. Bevo ciò che è rimasto da una bottiglia. Liquido gelido, alcolico, ipnotico, impetuoso e spietato.

Fiumi urbani;

qualcuno bussa alla porta.
Qualcuno che ha le chiavi e cerca di aprire.
Ma io ho chiuso dall'interno. Continuo a vomitare.
Arriva altra gente. Urlano il mio nome.
Caldo, vino, ecstasy.
Giorni come questo
corrono attraverso le braccia
dentro la testa
e giù nelle budella.

Hanno sfondato la porta. Urli. Pianti.
I paramedici del 118 si aggrappano a me.
Vogliono strapparmi dalle catene. Dalla morte.
Mi puliscono il viso. Maschera ad ossigeno. Adrenalina nelle vene.

Le catene.

Una luce artificiale mi sta cercando. Urlano il mio nome.
L'autoambulanza mi trasporta con la sirena a manetta.
Mi lascio andare. Qualcuno dice di fare in fretta.
Sbuffo.
Aria che se ne va. Vita che se ne va.

Staccano la sirena.
La macchina rallenta.
Fuori il caldo è terribile.

C'è chi non è mai stato prigioniero.
C'è chi non è mai stato libero.

Nella mia stanza parte l'ultima traccia.

Liberi tutti.

Ma io non ci sono più per sentirla.

Hal