Un sorriso vestito d'anima

Con un sorriso vestito d'anima,...
lasciai il mio involucro assopito,
per levitare in alto, nel corpo mio astrale,
onde elevarmi lassù, nel blu cobalto
d'un cielo non fattosi ancor nero inchiostro.
Verso le stelle, m'innalzai, in quella tarda sera,
che stavano accendendosi, per illuminar la notte.
Mi scrutarono in viso, con enigmatico sorriso,
avean tessuto un magico velo, disteso fra di loro,
nel quale i sogni imprigionare,
lasciandone sol taluno libero di volare,
affinché potersi realizzare.
M'incupii, giacché i miei eran tutti prigionieri.
Guardai le stelle, sempre più lucenti,
che, come sfingi, apparivan misteriose.
Lo sguardo mio trasudava parole,
insieme a lacrime, come cristalli di sale.
E con stupore, in quello spazio senza tempo,
osservai i sogni miei volare,
nel cielo fattosi ombroso, verso l'immane infinito.
Fu allora che compresi ciò che sarebbe avvenuto,
tant'è che quel sorriso, vestito d'anima,
spuntò di nuovo sul mio viso, testé radioso.
Ringraziando le stelle, discesi in tutta fretta,
per far rivivere il corpo mio, in placida attesa,
supino e immobile, sul letto ancor giacente, che parea sorridere, come sapesse
del dolce incanto, accaduto in quel del cielo,
in una notte serena e confortamte.