Vento, leggiadro pittore

Nel cielo cinereo
Oltre i più alti tetti
Il vento, leggiadro pittore,
iniziava a stendere i colori.
Riflessi di luce
Si dipingevano
Con pastelli giganti
Dalle infinite sfumature.
Dal rosso forte come il sangue
All’arancione fresco d’un’albicocca,
dal giallo d’un acre limone
al verde d’una tenera foglia,
dall’azzurro d’un ciel sereno
all’intenso blu della notte
per perdersi poi nel viola d’un odoroso glicine.
Terminato il dipinto
Ammirato da molti
Iniziava lui stesso
A spargere il colore
Per donare alle stelle
Un nuovo, inconfondibile
Odore.