Vorrei... Vorrei, farfalla cara...

Di corallo, ho le gote arrossate,
di color della fiamma, i capelli.
D'esser bella, son certa,
d'ambra charmante
la mia pelle s'è tinta.

Quel riflesso che brilla sovente sull'acqua,
emanando barlumi del sole,
attira, in maniera smodata,
il mio sguardo curioso...

Perciò,
torno a galla in frequente,
a coprirmi di luce e calore.
Nella notte calante,
luccicante di stelle,
s'uno scoglio all'invero m'adagio,
rimirando la luna
che, quieta, m'osserva,
nel contempo che il suo argento asperge.

Nell'immane mare son nata,
di coda provvista...
Mannaggia, così non so camminare!
Nel mondo sommerso mio acquoso,
bellissimi fiori son sparsi,
tuttavia... son privi d'odori.

Oh, me tapina,
della fortuna di volar vorrei godere,
dolc'e beata farfalla,
dall'ali svolazzanti
e d'iridescenti toni colorate,
con cui poter posarti al di sopra d'ogni fiore,
in modo d'inebriarti del suo odore!

Per me, è un sogno irraggiungibile,
son conscia!
Però... sussiste una speranza...
Se solo tu volessi,
potresti codesto realizzare!

Vorrei...
Vorrei, farfalla cara,
un petalo di rosa.

Se tra le zampe lo portassi
‐ rosso, rosa, giallo, bianco,
del colore non m'importa ‐
affinché possa odorarne la fragranza...
eternamente grata, sai,
te ne sarei.

Ma se di rosa non t'è dato procurare,
certamente non ti devi preoccupare,
dacché d'un altro fior
‐ d'amor pegno sincero ‐
m'appagherò sicuramente,
ond'onorar un'amicizi'appena nata...
ciononostante vera e permanente.