1965?

Cinquetti, Zanicchi, Celentano, Albano, Solo, e via dicendo, ma quanti sono? Ma siamo nel  1965? Io questi li sento da cinquant'anni, alcuni da quasi sessanta. Ma non sarà che è stato tutto un sogno questo tempo trascorso, ma non sarà che ho fatto un incredibile viaggio nel futuro e fra poco arriveranno i miei amici a suonare il campanello? Ehi Lora, ma cosa stai facendo, dormi? Sbrigati che ti stiamo aspettando! Già già, cosa mi metto? Accidenti, cosa mi metto? Questo no, no, questo no, questo mi ingrassa, la gonna...sì quella gonna che...acc.. si è rotta la cerniera, niente da fare. La calza, la calza porco cane è smagliata. Sapone, subito sapone sulla smagliatura così si ferma. E adesso? E adesso mi metto la calza stando attenta che la smagliatura rimanga all'interno. Ecco sì, così non si vede. Ma prima dovevo lavarmi i piedi. Non importa. Piedi nel lavandino del bagno (uno per volta) e lavo tutto assieme. Ahahahah! Speriamo che non si stufino di aspettarmi. Gonna, camicetta, e adesso il sogno proibito, l'impermeabile bianco di gabardine che però è di mia sorella. Figurati se me lo dà.
"Io vado"  cinguetto, mentre attraverso veloce lo sbarramento, con l'impermeabile abilmente "occultato". "Come sarebbe, io vado, dove vai?"
" Ma qui intorno, a fare un giro con gli altri..."
Ma non siamo nel 1965.
"Stasera mi fai la minestrina?" La voce di Paolo.
Guardo i suoi capelli bianchi e non ho bisogno di specchiarmi per vedere i miei, "li" so. Non ho fatto un viaggio nel futuro, sono nel futuro. Il tempo è davvero trascorso, non ho sognato. Sorrido al tempo d'oggi, a questo presente pieno di tante cose così importanti, d'amore forse così diverso da quello dell'adolescenza, ma profondo, segnato dal tempo che approfondisce le nostre rughe sul viso, una vita provata, spesso difficle, una vita che ci ha portato ad oggi: oggi, un tempo in cui un paio di calze smagliate non farebbe testo.
E una carezza sfiora la fronte di Paolo.
"Certo Paolo che ti faccio la minestrina."