È un delitto

È finito il primo tempo.

Approfitterò della pausa per rifornirmi di noccioline salate.
Ho fatto proprio bene a venire al cinema stasera.
Questi gialli in bianco e nero, ambientati negli anni Cinquanta, sono in assoluto i film che preferisco.
Il titolo in cartellone “Un chilo di mele rosse, ma di sangue” ha colpito subito la mia curiosità, e così sono entrato.
Una scelta giusta. La pellicola mi sta entusiasmando, il pubblico in sala, troppo numeroso, un po' meno.

Lo svolgersi dei fatti porterà di sicuro ad un delitto passionale.
In questa storia è lei che tradisce.
Pina Carello è una graziosa mogliettina della capitale che tiene in piedi da tre mesi un triangolo irregolare, dopo aver posto nel terzo vertice un fruttivendolo di via Pigafetta.
In una città infreddolita dalle insistenti piogge invernali, Pina si lascia stregare dal fascino irresistibile di Fiorello, un tipo tutto frutta e rock and roll.
Ma tale è la sua infatuazione per Fiorello che finisce per abbracciare, e senza riserve, un regime alimentare vegetariano.
Da parte sua, Fred Carello, ragioniere di banca e marito geloso, guarda da subito e con una certa diffidenza a questa singolare ed esclusiva passione della moglie per i prodotti ortofrutticoli.
Un innamoramento così totale e incondizionato per la frutta e la verdura, e per di più fuori stagione, non può non metterlo in uno stato di giustificato allarme.
Anche se ai danni delle sue vecchie abitudini alimentari, la moglie è stata capace di un vero e proprio tradimento.
Ma si era limitata a questo?
Un simile tradimento poteva benissimo essere sconfinato dall'orticello dei cibi e delle pietanze al campo dei rapporti affettivi.
Una possibilità, quest'ultima, che finisce con il togliergli letteralmente il sonno.
Fred Carello, spinto dal dubbio e roso dal tarlo della gelosia, inizia a pedinare la moglie.
Alcuni giorni gli sono sufficienti per trasformare i suoi sospetti in una dolorosa certezza: il cuore di Pina batte più forte quando si trova nelle vicinanze di una bancherella di frutta e verdura di via Pigafetta.

L'intervallo è finito.
Hanno spento le luci: inizia il secondo tempo.

Sono proprio curioso di vedere come reagirà Fred a una tale presa di coscienza.
Ecco, ci siamo!
Pina sta rincasando da sola con sottobraccio una borsa di mele.
È una notte fredda e alquanto umida. La strada, dove i coniugi Carello abitano, è deserta e male illuminata.
Fred scende in strada nascondendo sotto l'impermeabile un affilatissimo coltello da cucina.
Le va incontro, ma camminando furtivo dall'altro lato della strada.
Questa, secondo me, è la scena in cui l'ammazza.
È notte, la strada è deserta, e lui l'ammazza.
Una pugnalata al cuore: un classico.
Fred si ferma. Entra e si apposta dentro ad un portone.
Pina, intanto, continua a camminare con passo lento e sguardo trasognato.
Senza luna, la notte è ancora più buia e misteriosa.
E questi filini di nebbia che stanno salendo, sono un tocco di classe in un classico.
Pina supera il portone dove Fred si trova in agguato.
Lui attende qualche secondo, poi lascia il portone, attraversa la strada e le arriva alle spalle.
Impugna il coltello...
Due fari imboccano il viale. Fred istintivamente si gira e si copre il volto.
Nel frattempo i filini di nebbia sono diventati un velo leggerissimo che copre l'intera scena, rendendola in questo modo ancora più drammatica.
L'auto svolta alla prima laterale che incontra.
Sono di nuovo soli.
La mano che stringe il coltello è di nuovo pronta a colpire.
Un braccio armato si leva nella notte...
Si abbassa: Fred ha avuto un attimo di esitazione.
E intanto la nebbia si è fatta ancora più fitta. Ha smorzato ogni luce.
Fred e Pina sono ormai due ombre.
Ecco, lui sembra deciso. Rialza il braccio armato...
La nebbia è fittissima.
Un grido nel buio... Un nebbione della malora...

Chissà se l'avrà ammazzata!
Ora il pubblico sta decisamente esagerando con gli effetti speciali.
Non bisognerebbe mai, e dico mai, seguire un giallo in una sala per soli fumatori.