Il tempo non torna indietro

(Racconto da leggere dal basso verso l' alto)   Markow chiude gli occhi.   Una smorfia gli taglia la faccia, porta una mano al petto, barcolla, cade, picchia la testa per terra.   Apre la porta di casa, è una maschera di sudore, gli duole un braccio, stringe i pugni.   L’auto in garage.   Guida piano ma ha fretta di arrivare, la strada scorre a fatica, non sente la musica dell’ autoradio.   Arriva al parcheggio col fiatone, è stanco.   Markow esce: fuori  pioviggina.   “Cos’hai? Stai male? Resta seduto che chiamo un medico” dice Katrine preoccupata.   Una fitta al petto lo siede sullo sgabello e gli sbianca il volto.   Markow vorrebbe prenderla a schiaffi “non mi hai mai voluto! Ed io ho vissuto una vita intera da solo. O te o nessuno ti dicevo… come uno stupido …”.   Dei clienti si avvicinano al bancone ma Katrine li allontana “va tutto bene! Va tutto bene!”.   Markow si alza dallo sgabello “Ma ti rendi conto? Me lo dici adesso?… dopo 30 anni?”.   Katrine tace, rossa in volto, gli occhi lacrimosi.   “Dimmi che è uno scherzo” implora lui.   Katrine abbassa la testa “non è uno scherzo”.   C’ è un lungo silenzio. Il fumo dentro al bar si ferma ad aspettare. Poi Markow “ah! ah! ah!  devo dire che ci sono proprio cascato …comunque è uno scherzo un po’ pesante…non ti pare?”.   “Gli innamorati hanno buona memoria” fa subito lei.   Lui si gratta goffamente le testa “non so proprio come fai. Io non ricordo neanche cosa ho mangiato stasera” e poi sorride.   Katrine lo prende in giro “tu sei vecchio, lo vuoi capire o no? Lo sai da quanto tempo ci conosciamo? Da più di 30 anni… Entrasti da quella porta con un paltò giallo canarino ed un dopobarba… come dire… nauseabondo?”.   Markow finisce la birra: “Mi sa che vado a casa presto stasera… sto diventando vecchio”.