LA NECESSITÀ …

Alessia aveva dei ricordi bellissimi di suo marito Leonardo, soprattutto per l’ultima vacanza sulla costa azzurra alla ‘Plage de Tahiti’ un campo per nudisti presente anche Alyssa la figlia quattordicenne. Leo era un uomo eccezionale da molti punti di vista prima di tutto quello fisico, era prestante e dal carattere gioviale, titolare di uno avviato studio di avvocatura in via Cavour a Roma, aveva tre giovani avvocatesse con cui divideva il lavoro e talvolta anche qualche…passatempo. Alessia era una filosofa, non guardava tanto il pelo nel senso che non dava importanza al vizietto del marito, avevano una figlia straordinaria come poche: alta, longilinea, viso da bambola qualità che di solito non si accoppiano con la capacità nello studio, al contrario Alyssa era la migliore della classe. Lei stessa quarantenne ‘si faceva ancora guardare’. Il bel quadretto fu scompigliato da un incidente stradale in cui Leonardo con la sua DS 7 Crossbach, nell’effettuare un sorpasso andò ad incastrarsi con la parte sinistra sotto un camion fermo per un guasto sulla carreggiata, morte istantanea. Al colmo della disgrazia il camion non era coperto da assicurazione e la ditta proprietaria era appena fallita, ci volevano molte pratiche burocratiche e soprattutto molto tempo per ottenere un rimborso da parte dello stato. Alessia da un giorno all’altro si trovò praticamente in miseria, unica fonte di guadagno della famiglia era il marito, c’era da pagare anche il mutuo della villetta, niente più auto andata distrutta, delle due cameriere di casa ne rimase solo una Virginia al loro servizio da tanto tempo, abitava in una casa popolare abbastanza vicino alla villetta di Alessia, saltuariamente veniva a sbrigare i lavori di casa. Funerali con i pochi risparmi rimasti, Leonardo aveva un altro vizio il gioco d’azzardo che raramente lo portava a qualche vincita, fortunato in amor…Alessia ed Alyssa si approntarono cuoche, la ragazza apprendeva in fretta ed aveva tanta buona volontà ma anche se ‘pecunia non olet’ è ovviamente indispensabile per mandare avanti la ‘baracca’. In occasione della visita allo studio di suo marito per ritirare le sue cose Alessia ebbe modo di rincontrare tale Ettore un signore cliente di Leonardo che, dopo le condoglianze di rito la invitò a pranzo. “Debbo andare a prendere mia figlia a scuola.” “Portiamo anche lei.” Son venuta con questa Cinquecento datami in comodato d’uso dalla assicurazione dell’auto di mio marito.” “La lasci dové, mi dia le chiavi, la farò ritirare da un mio addetto, sono titolare di una ditta concessionaria di auto di varie marche, potrà sceglierne una a suo piacimento.” Era un avance scoperta, Ettore sicuramente voleva qualcosa in cambio, era nelle condizioni di ottenerla. Alyssa non fece commenti, la morte del padre l’aveva portata a crescere di mentalità in poco tempo, salutò con un inchino Ettore prima di infilarsi nel sedile posteriore della sua BMW serie 5. “Che ne dice se cambiamo programma ed andiamo a mangiare a casa mia, ho un cuoco francese…” Proposta accettata, Alessia non era in grado di rifiutare offerte per lei convenienti. Un attico al centro di Roma, madre e figlia si guardarono negli occhi, la bimba che bimba non era più comprese che il sesso molto probabilmente era la spinta che aveva portato Ettore ad invitarle. Era una giornata afosa, in casa solo un cameriere vestito, Ettore in pantaloncini corti e canottiera, chiese scusa: “Non sopporto il caldo, se anche voi…” Madre e figlia fecero segno di no col capo. La digestione nel salone di casa di Ettore, salone corredato di televisore di una grandezza mai vista e di altoparlanti posizionati in alto, c’era anche un riproduttore di compact disk di ultima generazione. Una telefonata in ufficio: “Mettete in ordine la Volkswagen UP passeremo a ritirarla.” L’auto era nuovissima color oro alla Goldfinger, non era di gusto di Alessia che la considerò kitsch ma a caval donato…”Signor Ettore questo è il biglietto da visita di mio marito, c’è riportata la via della mia villetta ed un numero di cellulare, può venire a casa mia quando vuole.” “Intanto diamoci del tu, ti avviserò quando sarò libero, molto probabilmente di sera.” Prima di lasciare le due femmine Ettore fece una carezza a Alyssa guardandola in viso a lungo, dando la mano ad Alessia ci fece scivolare due banconote da cinquecento Euro, un bell’inizio, soprattutto significativo. Alessia era preoccupata di come andavano svolgendosi gli eventi non per sé ma per la figlia, c’erano in giro tanti pedofili anche fra i preti. Alyssa capì i crucci della madre: Se c’è da sacrificarsi lo faremo insieme.” “Sei ancora una bambina.” “L’avversa sorte ti fa maturare in fretta, io ho visto uomini nudi al villaggio, ho visto quanto ce l’hanno lungo e grosso ma o prima o poi…” Si abbracciarono, in due si è più forti. Ettore previo avviso telefonico si presentò la sera con un mazzo di rose rosse per la madre: “Per te Alyssa questo è un buono per ritirare un motorino a tua scelta.” La ‘bimba’ ringraziò il suo ‘benefattore con un bacio sulla guancia che fece molto effetto sull’interessato tanto da fargli aumentare il bozzo dentro i suoi pantaloni circostanza rilevata dalle due donne che scoppiarono a ridere. “Stando così le cose debbo confessarvi che sono un pedofilo, amo le ragazzine…” “Meglio pensare alla pancia”, Alessia stornò il discorso, non era il momento di…” “Domani verrò in compagnia di Ludovico il figlio di un mio amico anche lui con gli stessi miei gusti ma…vedere e non toccare, considero Alyssa cosa mia!” “Bene paparino, ogni cosa a suo tempo.” Nel frattempo le cameriere erano diventate tre più in aggiunta un giardiniere, tutti autorizzati a presentarsi a casa di Alessia solo dalle undici alle diciannove di ogni giorno, esclusa la domenica per motivi di… opportunità. Ludovico era un giovane anonimo senza lode e senza infamia come da detto dantesco, insignificante ma talmente ricco da far passare in seconda linea i suoi difetti. Fu Alyssa a decidere il giorno o meglio la notte del grande evento da lungi guardati da Alessia e da Ludovico, ci volle del tempo a tanta delicatezza da parte di Ettore per evitare alla ragazza troppi problemi ma infine…Nel frattempo Ludovico vedendo Alyssa nuda si era tanto eccitato da chiedere ad Alessia di entrare nella sua gatta, dopo un riflessione da parte della signora fu accontento, gli sarebbe costata cara ma dinanzi al sesso ogni maschietto diventa… malleabile. Madre e figlia decisero che potevano prendersi una vacanza, era gennaio, con la Up decisero di andare in montagna a Campo Imperatore in una resort di lusso. Nella vicina boutique acquistarono un completo da sci anche se evitarono di sciare, alcuni clienti dell’albergo di erano rotti i legamenti. Inviarono con Wats App delle loro foto ai due spasimanti che le apprezzarono ben poco, in montagna ci sono gli istruttori di sci famosi per essere ‘predatori’ di signore e di signorine e con ragione. Alyssa e Alessia approfittarono dei quindici giorni di vacanza per ‘farsi’ ognuna un istruttore, al rientro dovettero stare a riposo per due giorni per far ‘raffreddare’ le loro topine arrossate e non di vergogna, giustificazione: stanchezza del viaggio. Allora tutto bene? Sicuramente si per madre e figlia, quest’ultima ebbe un’idea diabolica, farsi impalmare dai due i quali all’inizio rimasero basiti ma poi…’tira più un pelo di…’ Per la cerimonia nuziale fu contattato il Delegato Municipale, dopo circa un mese testimoni le tre cameriere ed il giardiniere i quattro si infilarono reciprocamente l’anello matrimoniale all’anulare sinistra con grandi battimani dei presenti. Grande festa il pomeriggio nel salone dell’attico di Ettore, molti gli amici invitati. soprattutto i maschietti fecero i complimento agli sposi ma soprattutto alle spose che ballarono in continuazione ma non con i legittimi consorti, stanco di ‘fare ‘tappezzeria’Ettore pagò i componenti l’orchestrina presente e poi tutti ‘at home’ invitati ad uscire dal padrone di casa. Alyssa sempre più diabolica disse alla madre di smettere, come aveva fatto lei ad assumere la pillola anticoncezionale per mettere al mondo un bel pupo, la bella notizia dopo un mese, tutti contenti i futuri padri anche se c’era stato un ‘husbands swapping’. Quale miglior scusa per evitare rapporti sessuali: “Ne risentirebbe il nascituro’ Due bambine bellissime, tutte e due assomigliavano molto alle madri evitati così eventuali somiglianze paterne. Le due signore stanche del solito tran tran sessuale ogni tanto ‘svicolavano’ senza che i legittimi mariti protestassero, avrebbero potuto ottenere un divorzio molto oneroso per i due cocus senza che loro potessero più fruire delle gioie uxorum. Conclusione: ‘Pur di ottenere qualche piacere sessuale…’