Le orme leggere del cuore

Estratto

CATERINA
(Detesto le storie banalmente scontate come chi le vive).

L’aria, quel giorno, era fresca, sebbene fosse ancora estate, complice l’ora, il tepore del sole che si era appena levato. Caterina aveva assistito all’albeggiare da dietro la finestra del suo miniappartamento, nel quale viveva ormai da sola, da un paio di anni. Una tazza di tè e cereali in mano. I capelli scompigliati dal riposo notturno, raccolti in una crocchia color grano, le scendevano lateralmente in morbide volute sul collo esile. Lo spettacolo dei raggi sorgenti la incantava da sempre. Le infondeva un’energia eccezionale: quella che le permetteva di rimanere in piedi quando chiunque al suo posto sarebbe crollato. Quella che le consentiva di nutrire pensieri positivi, in qualsiasi frangente. Al di là delle sue delicate sembianze, Caterina era forte. La gente, fuorviata dal suo aspetto etereo, rimaneva spesso stupita dalla capacità che aveva di risollevarsi dopo qualsiasi rovescio, lottando senza mai demordere. Era una combattente. Del resto, aveva dovuto combattere anche per venire al mondo e poi sempre e comunque lottare per ogni minima cosa. Apparteneva a quella categoria di persone cui nulla viene mai regalato. In virtù della sua innegabile sensibilità, viveva molto dentro di sé, in un posto incantato e segreto cui solo un paio di persone, fino ad allora, avevano avuto accesso. Una di queste se ne era appunto andata due anni prima, senza alcun preavviso, gettandola in uno sconforto abissale. Una lettera priva di senso nella cassetta della posta. Andandosene, aveva portato via con sé i suoi segreti più intimi. Andandosene aveva portato via con sé una parte di lei.