Ma chi sei?

Stamattina a colazione Paolo si è accorto che lo stavo guardando.
‐Cosa c'è?
‐Niente, guardavo i tuoi capelli bianchi. Sono belli.
‐Hmmmm!
‐Quando ti sono diventati grigi non l'hai presa mica tanto bene. Ti ricordi la tinta?
‐Mi ricordo qualcosa.
‐Qualcosa! Eri venuto a prendermi al lavoro e appena sceso dalla macchina ti vidi dalla finestra dell'ufficio e rimasi pietrificata. Una massa di capelli nerissimi, neri che di più non si può. Come un automa salutai colleghi: Ciao a tutti, io vado. Ciao Lora, è arrivato Paolo? No, oggi si cambia, è arrivato Ludovico il Moro.
‐Ahahah! Ti eri arrabbiata?
‐Beh, insomma! Ti feci notare che capelli nero corvino e baffi grigi non erano un'accoppiata molto indovinata. O ti rasavi i baffi o ti lavavi la testa fino a consumarla. Menomale che era una tinta casalinga e se ne andò in fretta.
‐Non preoccuparti più: bianchi piacciono anche a me.
‐Menomale! Non vorrei tornare dalla spesa e trovare ad aspettarmi Federico Barbarossa.