Ospiti Indesiderati

Al mondo d’oggi non conviene lasciare incustodite le proprie cose, ma credo che non convenisse farlo nemmeno al mondo di ieri; ragion per cui è assolutamente sconsigliato farlo in un luogo dove ieri ed oggi non hanno un grande significato. Ero però nuovo e poco pratico di viaggi e lasciare incustodito il mio corpo, mi sembrò la cosa più normale da fare. Già dai primi momenti vibratori, ovvero quando l’anima inizia il suo affaccio sulla dimensione astrale, anche se ancora non si è del tutto separata dal corpo, iniziano a transitare in prossimità del “ reale “ le varie entità che gravitano intorno a quello spazio o semplicemente coloro che hanno notato una nuova porta aperta tra le due dimensioni. Balzi sul letto, respiri vicini, prese per le caviglie, sedute accanto al corpo, tutti fenomeni perfettamente percepiti e che farebbero spaventare anche il più coraggioso dei personaggi, ma tutto normale per un viaggiatore. Le prime volte che assistevo a queste manifestazioni terminavo immediatamente gli esperimenti e ritornavo completamente vigile, impaurirsi e ritirarsi credo fosse la reazione più ovvia fino a che non presi confidenza con tali eventi e provai ad interagire per comprenderne il significato. I chiari e nitidi balzi sul letto, confesso che ancora mi spaventano un po’, ma a tutto il resto ho fatto ormai un’abitudine quasi piacevole. Mi ricordo con divertimento quella volta in cui mi separai dal corpo pur rimanendoci dentro, una pratica che uso spesso, quando non sono ancora del tutto rilassato o semplicemente quando ancora non ho ben progettato dove voglio andare o chi voglio incontrare. Ad un certo punto mi sentii afferrare per la caviglia, non come per essere trascinato, ma lateralmente, come per essere svegliato. Il contatto non era fastidioso, non sapevo da chi arrivasse, queste entità vengono visualizzate difficilmente, credo che appartengano tipo ad un “ sottobosco “ pertanto senza troppe capacità di manifestarsi o visualizzarsi. Il soggetto era comunque abbastanza grande, ho meglio con una grande forma energetica, sicuramente capace di farmi faticare abbastanza perchè desistesse dalle sue intenzioni, qualunque esse fossero. Solitamente pronunciare il nome di Ensitiv nel momento in cui mi sento minacciato funziona un po’ come uno spray antiscippo, scoraggia e allontana, non ne ho mai compreso il perché, ma ho riscontrato più volte la validità di questa pratica e continuerò ad usarla, così come la utilizzai nel momento in cui mi sentii afferrare per una caviglia. Io sono Ensitiv, quasi una formula di presentazione che non attende risposta, ma solo un risultato; o si allontanano, o la minaccia si fa più aggressiva. Io sono Ensitiv, il tocco si fece più leggero, quasi a farmi comprendere che la di minaccia non si trattava, prosegui dicendo “ cosa vuoi ?” adesso ti fermo e guardo chi sei. Con mio profondo stupore mi ritrovai a cercare di bloccare quel arto sulla mia caviglia cercando di trattenerlo e per quel breve “contatto” che ebbi, mi resi conto che non c’era nessuna ostilità, ma semplice curiosità. Sorrisi, notai questa forma di rispetto che aveva nei mie confronti, ma tutto finì li, poiché lo stimolo di divincolarmi divenne prettamente fisico e il ritorno alla totale normalità ne fu la conseguenza. ....