Risveglio

Cazzo duro alle sette del mattino… non sai mai se esserne contento, per la sensazione ancora di virilità e di forza che ti da oppure rattristarti perché al fianco non hai nessuna che possa apprezzare… dura sveglia alle sette del mattino… se apri gli occhi prima che suoni stai lì a domandarti se sarà ora o no, e poi ti incazzi quando suona perché ti rendi conto che non hai più tempo per dormire… la condensa sui vetri forma quel leggero velo patinato che ti viene sempre voglia di sverginare con la punta del tuo dito.. freddo ? No .. sempre meno di quello che ho dentro… chiederti il senso delle cose a volte non ti aiuta, te le rende più fumose, più irreali, te le fa sentire più lontane, al di fuori del tuo tempo.. e il tempo è la mia unica unità di misura…
Misuro le distanze con il tempo che i miei passi ci mettono a percorrerle, calcolo il peso degli oggetti che prendo in mano dal tempo che ci metto a sollevarli, riconosco i profumi e i suoni dal tempo che essi ci mettono a provocarmi emozioni
Il tempo è la mia unica unità di misura… calcolo la quantità di alcool che sta in una bottiglia dal tempo che ci mette a farmi girare la testa, misuro la quantità di parole che stanno in una poesia dal tempo che ci metto a leggerle… e io annuso il tempo, e lui mi misura.
Il tempo è l’unica cosa che mi lega al mondo, è l’unica cosa che mi fa vivere nel presente, è l’unico mio motivo di sopravvivenza.. e io annuso il tempo, e lui mi misura.
Faccio mio il tempo di pensare, per misurare la mia coscienza, faccio mio il tempo di fare all’amore, per misurare il mio piacere, faccio mio il tempo per respirare, per misurare quanto ho vissuto e quanto mi resta da vivere… perché.. il tempo è la mia unica unità di misura.
Ma ora la sveglia suona, e mi ricorda che ora è il tempo, e gli occhi appiccicosi per l’alcool e il fumo sono sempre chiusi.. e la cosa semidura che esce dalle mutande mi ricorda che siamo fatti di desiderio incontrollato, di istinto, di pensieri compressi… e annuso il tempo, e sento a volte profumo di terra, e puzza di fogna… e lui annusa me, e sente emozioni, piatte, fredde, rigide.. sente la paura che ho di esistere. Il calore è solo quello della fiamma che accende l’ennesima sigaretta, pronta a riempirmi ancora una volta di fumo i polmoni e il cervello… e nient’altro… nient’altro… che un cazzo ormai moscio, a misurare il tempo che ho passato a esistere, che ho passato a provare emozioni, che ho speso nel misurarlo e ad averne paura…
Meglio spegnersi con un soffio di vento improvviso che bruciare lentamente..