Senza Titolo

Stamattina presto, mentre ascoltavo il canto del mio amico uccellino, pensavo che quando lo ascolto mi procura gioia ed emozione, e non mi viene in mente di chiedermi a che punto lui sia della sua vita, se sia vecchio o giovane, se venga da lontano oppure no, come viva le sue giornate. Lo ascolto e basta. Così mi sono detta: perchè non fare lo stesso verso me stessa? Perchè non ascoltare il mio canto diffuso nel Tempo, senza doverlo collocare in un'epoca, in una data, in una situazione, in sostanza in una gabbia così effimera, come effimero diventa tutto ciò che viene manipolato dall'essere umano quando si mette in testa di misurare l'immisurabile e di definire l'indefinibile? Già, è così rassicurante incasellare tutto, creare un ordine prestabilito! Ma la melodia della vita si spande nel Tempo, quello vero, quello che non risponde alla domanda "quando?", quello in cui il mio canto e il canto dell'uccellino mio amico condividono lo stesso linguaggio e sperimentano la stessa goccia di eternità.