T.D. Smitherson e le F.A.T. model

I pesanti anfibi non smettevano di fare quel rumore stridulo mentre attraversavano il pavimento a specchio. Ogni persona al suo passaggio si faceva da parte, nessuno osava contraccambiare il suo sguardo, micidiale come una raffica di mitra. Arrivato davanti alla porta, i muscoli del suo braccio si gonfiarono attorno la maniglia e d'impeto aprì la porta. 
‐ Dove diavolo sono quelle modelle? Entro dieci minuti le voglio nel set per fare le foto o puoi giurarci che  le mando a ... ‐ uno squillo del telefono sul tavolo interruppe l'ira dell'uomo.
Prese in mano il telefono stringendolo come per uccidere un boa costrictor ‐ Qui T.D. Smitherson, consulente d'immagine che cazzo volete?‐ la voce dall'altra parte era quella di Flex l'assistente del fotografo Von De Fluchten ‐Sig... signor Smitherson... s‐sono Flex... c'è un pro‐problema c‐con le modelle...‐
Il telefono era stato riagganciato. Flex stava tremando al solo pensiero della reazione di T.D. non appena avesse saputo come erano state conciate le povere modelle. Flex sapeva che era stata un'idea di Von De Fluchten che è famoso per le sue foto‐choc con modelle e modelli ripresi nelle più impensabili situazioni, ma arrivare a quel punto... Stava davanti alle grandi finestre che davano sulla via principale della moda di New York e immaginava che l'ira di T.D. gli avrebbe fatto un volo da una di quelle. All'improvviso una figura entrò da una finestra mandandola in mille pezzi. Era T.D. che si era calato dal suo ufficio al ventiseiesimo piano ed era rumorosamente piombato al quindicesimo dove c'era lo studio fotografico, sfruttando una corda che teneva per ogni evenienza nel cassetto.
‐ Dove sono? Dove sono quelle sottilette di modelle? ‐ 
‐ Ecco... io s‐so dove sono, ma non le c‐chiamerei sottilette! ‐
‐ Che stai dicendo? Peseranno in tre 40 kg... che diavolo gli frulla in testa a Von Flafflel? ‐
‐ Von De Fluchten... ecco trovava troppo magre le modelle... e‐e allora gli ha messo degli steroidi nell'insalata e... ‐
La stanza cominciò a tremare. Si sentivano pesanti passi arrivare da dietro la porta. T.D. prese posto davanti all'ingresso brandendo una pianta finta da ufficio. Un ficus. La porta si aprì e goffamente tre ciccione cercarono di entrare dentro allo studio. Erano Florence, Annette e Tabata. 
Erano diventate F.A.T. model... dietro a loro Von De Flucthen.
‐ Ecco in loro tutten splendore, Ja! Con Kveste io riempire tutten cataloghen di moda!‐
T.D. non ci voleva credere. Aveva trasformato tre grissini in abbondanti babà. 
‐Tu mi vuoi rovinare! Passi verniciarle di verde, attaccarle con la colla al soffitto, chiuderle in una bottiglia gigante, riempirle di graffette colorate, ma renderle ciccione! Non entrano nei vestiti che devono pubblicizzare! Che dico agli sponsor? ‐
‐ Tu digli che modellen grassottellen son più bellen... ‐
T.D. stava girando in tondo rimuginando sul da farsi. Pensava "hanno preso gli steroidi, sono grasse cosa posso fare?" ebbe l'idea! ‐ Ragazze adesso farete un corso ultrarapido di dimagrimento! Visto che siamo su un grattacielo di trenta piani voglio che cominciate a correre per le scale, trasportiate tutto l'arredamento del primo piano al trentesimo, quello del ventinovesimo al secondo e così via! Fatemi anche delle flessioni se siete stanche ed ora avanti marsc'! ‐.
Le modelle salivano e scendevano, scendevano e salivano trasportando mobilia, impiegati e piante di ficus finte su e giù nel grattacielo. Piano piano i pesanti cumuli di grasso stavano lasciando spazio a possenti bicipiti e tricipiti, le modelle ormai quando si sentivano stanche non facevano solo flessioni, ma anche squat con le scrivanie sulle spalle, curl con le piante, e alzavano con una mano sola sopra la testa degli impauriti impiegati. 
Nel frattempo Von De Fluchten scattava foto su foto. Ormai era sera e T.D. dopo avergli fatto cambiare l'arredamento a tutto l'edificio non ne voleva più sapere di fare il servizio fotografico.
‐ Non ne posso più. Per oggi è andata così! Domani faremo le foto ‐.
Ma Von De Fluchten sogghignava... 
Il giorno dopo T.D. stava tornando al suo ufficio, che era stato spostato al quinto piano. Flex gli venne in contro con il catalogo fresco di stampa. 
‐ Signor Smitherson, d‐deve credermi n‐non ne sapevo niente! Ma Von de Fluchten ha dato già le foto in stampa e‐e... è questo il risultato.
T.D. sfogliava le pagine e dalle foto si vedevano delle possenti modelle alzare tavoli, impiegati, mobili, sempre in posa sugli scalini, immerse nel verde di piante di ficus, finte.
Salì velocemente le scale fino al sedicesimo piano dove incontrò Von de Fluchten e il direttore della rivista, tale Pinnard. T.D. avrebbe volentieri stritolato il collo al fotografo se non fosse per il mega sorriso di Pinnard. 
‐ Signor Smitherson eccellente idea la sua, eccellente! Non solo abbiamo rinnovato i locali a costo zero, ma le foto sono fantastiche! Le modelle hanno anche ricevuto parecchie offerte di lavoro come lottatrici di wrestling e in una famosa ditta di traslochi! E' incredibile! Complimenti ‐
‐ Beh... io veramente ho solo visto l'opportunità... ed è andata bene! ‐ T.D. continuava ancora a lanciare occhiatacce a Von De Fluchten ‐se mi combini un'altra cosa del genere...‐ ma il fotografo      sorridendo ‐ Beh... ci sarebbero quelle foto con i gattini siamesi... ho paura che non vadano tanto d'accordo con i dobermann... ‐. T.D. tirò dietro una pianta di ficus a Von De Fluchten, l'unica vera.