Una bella giornata

Bella giornata che trascorsi qualche anno fa, grazie agli amici bagaladesi, in primis il Sindaco Curatola, il di lui figlio Federico e dal vice‐sindaco Toscano che mi accolsero sul pullmann, per quella trasferta a Bagheria, per gli ottavi di finale di Coppa Italia Nazionale Dilettanti che si disputava tra l’Omega Bagaladi ( RC) e la squadra locale.
Dopo un lungo e tranquillo viaggio, per quasi quattro ore, fummo accolti dapprima dall'allora Presidente del Bagheria Provenzano e accompagnati al ristorante "Aries", dove poi incontrammo il Sindaco in carica della città, il giovane Biagio Sciortino, il quale si dimostrò persona veramente amabile, avendo offerto al collega Curatola dei libri e depliants di Bagheria e poi ci accompagnò al vicino Museo di Guttuso, vero gioiello culturale, ancora in pieno allestimento.
Devo dire, con tutta sincerità, che l’accoglienza fu di prim’ordine, sia per la signorilità dimostrata da tutti, compreso lo sponsor, sia per la simpatica curiosità che dimostrarono nel chiedere di Bagaladi, cittadina di appena 1.000 abitanti, che da un paio d’anni era assurta agli onori del calcio che contava.
Complimenti davvero!
Pensai, avendoli conosciuti, che sicuramente, sarebbero stati accolti allo stesso modo, se non meglio, sia dal Sindaco Curatola che dal triumvirato che presiedeva la squadra di Bagaladi, Maesano‐Maesano‐Villari.
Passo ora, dagli appunti che avevo in archivio, a descrivere la bella partita alla quale assistetti in mezzo ad un pubblico veramente scarso per un citta da quasi 70.000 abitanti.
La partita finì 2 a 2, ma l’Omega avrebbe meritato di portare a casa la vittoria che avrebbe assicurato, quasi al 100%, il passaggio ai quarti e se l'avesse ottenuta, nessuno avrebbe avuto niente da dire.
Dopo l’inizio stentato dell’ Omega che stava ancora studiando gli avversari, il Bagheria colpì a freddo con l’ottimo Marino che improvvisamente, ricevuta la palla quasi al limite, tirò una bordata ad effetto che sorprese Tiziano che, anche disteso in tuffo disperato, non riuscì ad intercettare la micidiale palla.
1 a 0.
Ma l’Omega Bagaladi, conscia della sua forza, incominciò a macinare quel bel gioco che la contraddistingueva da quando ne aveva preso le redini il nuovo mister, il bravo Campolo.
Infatti, allo scadere del tempo, in seguito ad una bella azione corale, pervenne al pareggio con Aquilino che fu bravo ad evitare dentro l’area un difensore e a colpire la palla a colpo sicuro infilandola nell’angolino alla destra del portiere locale.
1 a1.
Dopo, praticamente per tutta la partita, l’Omega condusse le danze, seminando il terrore tra le file difensive avversarie, soprattutto con Di Maggio e Corona, supportati da un pressante Catalano, dalla solita ottima regia di Aquilino e da Bonanno e Pipitò, sempre in contrasto sugli avversari.
Il raddoppio dell'Omega, arrivò all'inizio del 2° tempo, da un'incursione sulla sinistra, cross al centro per Corona che colpì bene ma sul portiere che respinse alla bell'e meglio ma sui piedi di Di Maggio che con la solita calma bloccò la palla e la indirizzò in porta senza scampo per il portiere bagarese.
2 a 1.
Ma come c’insegna il calcio che se non sfrutti le occasioni da goal poi va a finire che il goal lo subisci, il Bagheria, verso il 70° minuto, con un fortunoso goal derivato da un batti e ribatti in area, ottenne il pareggio con Vipes, con la palla che colpita in modo strano superava Tiziano, sbatteva sul palo e beffardamente s’insaccava, lasciando noi tutti sugli spalti di stucco.
Comunque bella partita, condotta benissimo da tutta la terna arbitrale, con parecchi ammoniti per falli di gioco normali, con pubblico corretto, rovinato solo nel finale da un battibecco tra due giocatori che veniva sedato, un po’ con difficoltà, dalle dirigenze di entrambe le squadre.
L'Omega Bagaladi passò poi il turno, giocando al ritorno in casa una grande partita, non cullandosi del pareggio ottenuto in trasferta, dimostrando così di aver raggiunto una mentalità moderna d'intendere il gioco del calcio sia quello che si era detto fin’allora (ed anche lì a Bagheria) della squadra e cioè "Squadra stellare”.