C'è tutto un modo di pensare, di agire, di sentire, che appartiene al dopo e non può per sua stessa essenza appartenere al prima: ciò a prescindere dal nostro potere e dalla nostra volontà. Capire questo origina la pacificazione interiore che cerchiamo quando dobbiamo affrontare l'esperienza della morte di chi ci è caro.
La battaglia più difficile è quella contro i propri pregiudizi, mai completamente vinta. Ogni tanto qualcuno si affaccia alla mente svolazzando, e mi tocca andare in giro con l'acchiappamosche.