Chi scorge nel suo orizzonte l'albero del domani, pensi prima a nutrire il suo seme. Niente è, se non attraverso i molteplici passi del crescere. Tra il seme e l'albero c'è la terra del divenire. Non guardi l'uomo troppo lontano, segua invece l'ampiezza del suo passo e giorno dopo giorno giungerà al suo traguardo.
Quando nel cuore dell'uomo avrà messo radici il seme malefico del proprio “IO”, l'uomo aprirà bocca per nutrire l'oscura pianta che ha in seno.
Famelica ed eternamente insoddisfatta sarà la sua intrinseca voglia d'ESSERE, e quando l'inconsapevole vittima di se stesso, avrà a fondo nutrito il suo falso vedere, il seme che albergava nel suo cuore sarà divenuto ormai albero.