"Conoscere per partecipare e partecipare per conoscere", deve essere questo l'assioma per avere uno sviluppo culturale, in senso lato, del nostro paese. La conoscenza è come un albero, il quale per produrre ottimi frutti deve essere sempre accudito e continuamente alimentato. La conoscenza, tuttavia, non è semplice informazione, ma interiorizzazione di tutto ciò che ci fa "crescere" e che ci porta alla scoperta della verità.
Dato che ogni volta che avviene una disgrazia diamo colpa a qualcuno, quando si verifica un terremoto o un'eruzione, o un tzunami, o qualunque altro evento disastroso perché non diamo la colpa al generator dell'umanità, ma anzi assumiamo l'evento come espiazione delle nostre colpe?