Dite, che fare dei poeti, i quali vogliono esserci quando sotto i colpi della civiltà cominceranno a sgranarsi i bulloni del mondo, e nei camici bianchi degli scienziati le cuciture si strapperanno?
A Genova ho scritto le prime poesie, che la domenica andavo a ricopiare a macchina nello scagno di mio padre in piazza della Commenda, in pieno porto, e più tardi in piazza dell'Acquaverde, accanto all'antica chiesa di San Giovanni di Prè, grigia a buia – nel suo buio Medioevo – come un sommergibile.