È del tutto inutile donare i propri libri a presunti amici, se poi questi ultimi non si degnano di spendere neanche una sillaba sulle pagine, probabilmente lette in maniera schiatta e distratta.
La diluizione dei sensi e sentimenti, oggi, procede senza mai sosta.
Oggi non esiste un festival, un tetto per gli scrittori che minori non lo sono affatto. È facile rilanciare su autori già affermati, parlarne bene e promuoverne opere e idee. Eppure c’è una sfida che la maggior parte dei cosiddetti book bloggers non accetta: quella di raccogliere frutti maturi nel sottobosco ombroso e nascosto dell’editoria indipendente. Potrebbero degustare autentiche prelibatezze.