Il dono, anche il più bello, viene svilito nel preciso istante in cui il donatore perde la sua spontaneità; nel momento in cui, cioè, egli opera un'avulsione dalla sua sorgente di semplicità e di naturalezza inorgogliendosi di ciò che ha offerto come di cosa da lui stesso prodotta. E' allora che la bellezza e l'importanza del dono vengono profanate dall'azione nullificante della vanità!
Trovo molto aderente alla nostra fisicità maschile ed al nostro orgoglio definire una donna per nulla attraente, ma convinta di esserlo, con il termine di donna "pene-repellente"!