Il medico che entri in qualsiasi modalità in contatto professionale con un paziente, entra in pieno nel suo universo personale, in metafora nella casa di lui, e nel farlo deve togliersi il cappello ed esitare nel varcarne la soglia. Solo così si spoglierà delle troppe e facili certezze che gli indicano scorciatoie e saprà far tesoro della sua cultura vista assieme agli inevitabili limiti dell'applicabilità della stessa.
Ogni volta che evito qualche cambiamento cui sono giunto faticosamente ad aspirare, mi chiedo cosa voglio ottenere restando nella situazione precedente.
Così, quasi sempre, cambio, problematicamente, ma cambio.