In che modo un oggetto che non mi dà nessun piacere a riconoscerlo nel vero, diventa, in pittura, l'origine di un godimento estetico? E in modo un oggetto, piacevole in natura, mi dà un piacere più e più intenso, a ritrovano in un'opera d'arte? La risposta, a mio vedere, dipende dal fatto che l'arte esalta ad insolita attività i comuni processi psichici da cui derivano tutti, o quasi, i nostri piaceri; e li immunizza da sensazioni fisiche disturbatrici.
Nell'arte della pittura – in quanto distinta, si osservi bene, dall'arte del colorire –, quello che conta è stimolare in qualche modo la coscienza dei valori tattili; affinché il dipinto valga almeno l'oggetto rappresentato nella capacità di stimolare l'immaginazione tattile.