In equilibrio fra realtà e sogno, camminando su un filo sottile e tanto fragile, ma così indispensabile, forse inevitabile, certamente appagante, cullante come le braccia di una madre a volte casuale, inconsapevole, ma dolcemente arresa all'amore.
Le opere d'arte più belle siamo noi. Con i nostri colori a volte sbiaditi e a volte sorprendenti, abbaglianti, imprevedibili come il temporale, oppure quieti come l'arcobaleno. Sofferenti e protesi verso l'ignoto più di quanto ci piacerebbe. Pronti a lasciarci spaccare il cuore anche se non ne abbiamo voglia. Pronti ad arrenderci ma anche a combattere. Pronti a piangere senza vergogna per le lacrime che non possiamo trattenere. E non è amore?