Invocare continuamente la necessità di cambiare ha senso se si sa cosa si vuole cambiare e come deve essere cambiato, altrimenti si diventa solo fomentatori di rabbia senza costrutto.
La rabbia è una emozione positiva quando ci spinge ad assumere in prima persona la responsabilità delle nostre rivendicazioni, è invece manipolazione del "comportamento di gregge" se suscitata per plagiare la massa superficialista.
Il medico che entri in qualsiasi modalità in contatto professionale con un paziente, entra in pieno nel suo universo personale, in metafora nella casa di lui, e nel farlo deve togliersi il cappello ed esitare nel varcarne la soglia. Solo così si spoglierà delle troppe e facili certezze che gli indicano scorciatoie e saprà far tesoro della sua cultura vista assieme agli inevitabili limiti dell'applicabilità della stessa.